Le caratteristiche dello spazio non teatrale portano a non poter seguire le precisissime indicazioni di Alban Berg rispetto alle separazioni ottenute con l’utilizzo del sipario per i cambi scena durante gli interludi. Il risultato è un Wozzeck realizzato come grande installazione in cui gli elementi che definiscono i singoli luoghi dell’azione sono compresenti.
L’impianto scenico si inserisce nell’architettura della sala utilizzando due luoghi specifici: le pedane normalmente utilizzate dal Coro, portate ad un’unica quota, e le gradinate del pubblico alle spalle dell’Orchestra. Questi due diversi spazi sono raccordati in tre punti con delle scale che marcano l’accesso a tre luoghi deputati, la stanza di Marie, centrale, e sui due lati il gabinetto del Dottore e lo spazio minimo e mutevole del Capitano.
Il personaggio di Wozzeck come una cavia, vive la sua vicenda dibattendosi all’interno di questa gigantesca scatola di costrizione.
© Riccardo Musacchio