Miracolo a Milano è un progetto in cui si confrontano linguaggi e suoni, figure e leggende del nostro mondo, immaginario e politico, a partire dall’opera e dalla figura di Cesare Zavattini.
Nel 2007 per le celebrazioni dei 150 anni del Teatro Municipale Romolo Valli la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia commissiona una nuova opera al compositore Giorgio Battistelli. Punto di partenza il romanzo di Cesare Zavattini Totò il buono e la sua versione cinematografica realizzata da Vittorio De Sica, Miracolo a Milano, capolavoro del neorealismo. Ne è nato un progetto articolato in tre diversi spettacoli.
Totò il Buonoooo di Daniele Abbado – liberamente tratto da “Totò il buono”, “Non libro” e “La Veritàaaa” di Cesare Zavattini – Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia, 2007
“Questa storia vi parla di petrolio, di angeli, di miracoli”, scrive Zavattini introducendo il suo romanzo.
Lavorando all’interno della sua immensa produzione sia scritta che di testimonianza è nato Totò il buonoooo, una drammaturgia in cui la favola di Totò dialoga e viene invasa dalla figura del suo autore, oracolo laico della cultura italiana. Dalla favola di Totò arriviamo al film-testamento La veritàaaa in cui il provocatore Zavattini viene espulso dalla società e inseguito da una folla di gente comune, poliziotti, psichiatri.
Al centro, seconda stazione del percorso, la versione teatrale e musicale di Miracolo a Milano, progettato con Giorgio Battistelli come un unico corpo sonoro e teatrale fatto di attori, danzatori, musicisti acrobati, stornellatori.
Miracolo a Milano è il racconto degli ultimi, i barboni della periferia di un’immaginaria città a cui accade la sfortuna di scoprire un pozzo di petrolio all’interno del loro villaggio di baracche.
Questa vicenda fantastica dà a Zavattini l’ispirazione per inventare una vicenda in cui la lotta di classe viene immersa in un racconto poetico dai toni fiabeschi e assoluti.
Un monito per il mondo che si prefigura negli anni cinquanta del novecento.
Miracolo a Milano di Giorgio Battistelli – liberamente tratto da Totò il buono di Cesare Zavattini e da Miracolo a Milano di Vittorio De Sica – Teatro Valli, Reggio Emilia, 2007
Il percorso prosegue nella contemporaneità, fino ai drammi e alle contraddizioni della nostra storia recente: dal bambino trovato nell’orto sotto la foglia di un cavolo siamo arrivati alla veglia funebre per Ken Saro-Wiwa, poeta nigeriano immolato, come il suo popolo, alla suprema divinità della nostra economia; questo è Petrolio – Ken Saro Wiwa poeta e martire, il racconto del processo farsa che condannò lo scrittore nigeriano, difensore e fondatore dell’indipendenza del popolo Ogoni, a morte per impiccagione.
Petrolio: Ken Saro-Wiwa poeta e martire (Nigeria 1941 – 1995) di Boris Stetka – Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia, 2007
Nel nostro recente passato poetico i barboni venivano sfrattati dopo la scoperta del petrolio e se ne volavano in cielo a bordo di scope; negli anni ‘90 il popolo Ogoni, per la sola colpa di vivere sul delta del Niger, è stato sterminato dai gas del petrolio fatto bruciare a cielo aperto e dalle forche in caso di protesta.