Creare una kermesse culturale basata sulla lettura, questa la proposta di BookCity Milano (*) nel 2016; è stato chiaro da subito che si sarebbe trattato di un esperimento, una pagina bianca entusiasmante.
Voci della città è diventato, nel Padiglione Visconti dell’Ansaldo, un organismo complesso fatto da decine e decine di voci, testi e suoni diversi.
Una elaborazione collettiva in cui si sono fusi tre “popoli”:
– i Lettori ad alta voce, cittadini coraggiosi ispirati dalla lettura
– i professionisti: attori, musicisti, performer
– il popolo delle comunità straniere, che il Comune coordina all’interno del Forum città mondo.
Le Città invisibili di Italo Calvino nel 2016, le Lettere luterane di Pier Paolo Pasolini nel 2017 come ispirazione e guida alla selezione di un ricco numero di altri testi, di oggi e di autori classici: poesie, racconti, romanzi, saggi, lettere, mini-conferenze, testimonianze…
Circa trecento persone si sono avvicendate ogni volta sui tre palcoscenici installati nel Padiglione Visconti e nel grande corridoio centrale durante le 16 ore di questo esperimento in cui le voci dei poeti si sono incontrate con le figure e le musiche del nostro vivere presente.
Questo ha voluto essere, nella sua realizzazione, Voci della città: il racconto di decine di esperienze che partivano da ciascuna delle cinquantacinque città immaginarie nelle quali Calvino ci accompagna, come se in questi voli nei luoghi reinventati noi potessimo più facilmente incontrare gli Artisti e i Semplici Cittadini, le loro poesie, i loro racconti e i loro canti; il loro vissuto e il loro immaginario.
Quel materiale espressivo che nelle città spesso sfugge o resta sconosciuto è diventato protagonista del nostro lungo percorso durante le notti all’Ansaldo.
Il senso finale, quello di una fantasmagorica opera collettiva.